CRISI DI COPPIA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
La convivenza forzata e prolungata con partner e figli, a cui quasi nessuno era abituato, è un aspetto da non sottovalutare di questo periodo di isolamento.
Dalla Cina giungono notizie di un’impennata delle denunce per violenza domestica e delle richieste di divorzio in seguito alla convivenza forzata per settimane, fonte di stress psicologico e fisico, è quindi ragionevole aspettarsi che tali dati aumentino anche qui in Italia.
Prima la vita si svolgeva in modo diverso, si stava insieme sì, ma le coppie si ritrovavano a casa la sera per cenare, magari un film sul divano e poi a dormire, vivendo la maggior parte della quotidianità con colleghi di lavoro e fuori di casa.
Oggi la quarantena si è trasformata in una lunga, infinita domenica, ma tutti insieme, in spazi più o meno ristretti, 24 ore su 24, coi bambini che litigano tra loro, si alzano tardi, non ne vogliono sapere di fare i compiti, di aiutare in casa, seminano disordine e devono anche loro trovare un modo per adattarsi alla non facile nuova situazione.
Per le famiglie coi bambini è importante la continuità delle attività anche perché un mondo prevedibile è ciò che più di ogni altra cosa trasmette senso di sicurezza al bambino. Proprio per questo molte scuole si sono attivate per proseguire l’attività didattica e ludica a distanza anche a casa, grazie alle nuove tecnologie. Le notizie che entrano dentro casa tramite notiziari e programmi televisivi, andrebbero limitate a un unico orario prestabilito della giornata, proprio per evitare che i bambini, ma anche gli adulti che sono con loro, vivano l’irrazionalità di immagini che alimentano ansia come supermercati presi d’assalto, conta dei morti e altri scenari catastrofici.
È finalmente arrivato il momento di dare libero sfogo a tutta la propria creatività: cucinare, disegnare, scrivere, leggere, creare in generale ci aiuta a concentrarci, ad esprimere le emozioni e a placare l’ansia.
Tutto molto divertente nei momenti liberi del fine settimana, ma quando entrambi i genitori sono chiamati a lavorare in smart working da casa? La soluzione sta nell’organizzare le giornate trovando un comune accordo con l’altro partner, dividendosi il tempo a disposizione tra una call e una presentazione, aprendo e concludendo gli spazi di gioco assistiti e autonomi, in modo che anche i bambini proseguano una simil-routine come a scuola.
Qui di seguito una semplice tabella cui fare riferimento, basata sul gioco libero del metodo Montessori, a cui aggiungere per i più grandicelli il momento dei compiti:
Durante la settimana fate in modo di svegliarvi un’ora prima dei vostri figli per organizzare la giornata di lavoro e andate a letto non oltre le due ore dopo, in modo da potervi rilassare con il vostro partner ma senza perdere ore di sonno.
Non sarà semplice ma una routine ben impostata semplificherà ciò che semplice non è!
Ma come sopravvivere alla convivenza forzata col partner?
Quando la convivenza forzata scopre insoddisfazioni, segreti coltivati da tempo, il disinteresse verso i figli, l’insofferenza per la presenza perenne dell’altro e la gestione della rabbia per problemi di lavoro che si riversano in casa, senza la possibilità di poter uscire a bersi una birra, farsi una bella corsa in palestra o una bella doccia che duri più di 3 minuti e mezzo…
Non disperiamoci, questa non è la nostra normalità, quindi non vuol dire necessariamente che la coppia sta entrando in una crisi definitiva.
1 – Innanzitutto, accettate la diversità dell’altro: aspettarsi di condividere ogni pensiero, passione, comportamento può essere complicato quando il tempo che si condivide insieme è limitato, ma può diventare fallimentare e fonte di forti conflitti quando si vive una situazione di convivenza forzata.
Bisogna accettare che l’altro possa preferire stare in stato catatonico sul divano, rifiutando le nostre più entusiastiche e svariate proposte come costruire Buckingham Palace con gli stuzzicadenti, fare un corso per ammaestrare un serpente a sonagli, imparare finalmente il mandarino o seguire un corso per imparare a levitare. Tutte idee interessanti, ma rimane il fatto che se l’altro non è interessato, continuare a proporlo, rimanendoci male quando l’altro rifiuterà, non farà altro che alimentare tensioni, facendo vivere frustrazione e rabbia a entrambi. Accettiamo che l’altro possa vivere diversamente questa condizione: non offendiamoci se il partner non è entusiasta di trascorrere più tempo in casa con noi. Il fatto che l’altro accetti o meno una nostra proposta non è direttamente proporzionale ai sentimenti che nutre per noi.
Accettiamo che l’altro abbia un carattere diverso dal nostro, e non rimuginiamo sulle discussioni continuando a ritornarci, cercate un po’ di leggerezza.
2 – Iniziate dalle conversazioni e non dai problemi latenti: del tutto sbagliato cercare di far fruttare questo lungo momento di silenzio esterno cercando di risolvere problemi esistenziali nella coppia. Trovate invece il modo migliore per parlare con il vostro partner, condividete opinioni su qualcosa che sia al di fuori della coppia, il vostro pensiero sull’ultimo film che avete visto, il menu per una cena speciale, qualche racconto del vostro passato, cercate nel vostro cellulare le foto delle prime vacanze insieme e ricordatevi i momenti più divertenti del viaggio. Sono cose che potranno impegnarvi anche solo 15 minuti del vostro tempo insieme ma aiuterà a portare un po’ di complicità.
3 – Cercate di proporvi in maniera positiva per il partner: non siate solo voi ad aver bisogno del rinforzo positivo: quindi no all’espressione di svalorizzazione, disprezzo, critiche totali alla persona. Sì alle conferme e alla gentilezza.
4 – Gestite gli spazi di casa in maniera autonoma: non state tutto il giorno insieme in sala. Se anche abitate in un bilocale cercate di distribuire la giornata tra mattino e pomeriggio in ambienti diversi: sala, camera, anche il bagno è un ambiente a sé stante e potreste riscoprire il benessere che deriva da una lunga doccia e self-care.
Per chi lavora in smart-working utilizzate lo spazio in modo da non disturbarvi con le varie call della giornata, anche questo potrebbe essere motivo di tensione.
5 – Suddivisione dei compiti: sia per i novelli sposi che per le famiglie con figli è importante che tutti partecipino al riordino della casa. Anche i più piccoli!
Evitiamo il cliché degli anni 60 con le donne indaffarate nelle cure domestiche e mariti sdraiati sul divano.
Stilate gli impegni di casa la mattina appena svegli e suddividete i compiti: vale la regola che ognuno può scegliere quello che più gli piace, ma ci deve essere un “capo famiglia” che ha il diritto di affidare o revocare i compiti e solitamente è chi si occupa di fare le pulizie o chi si occupa di seguire la signora che le fa in casa vostra.
6 – Momenti di condivisione: se da una parte è necessario cercare di mantenere la propria indipendenza, quindi con attività e momenti di autonomia rispetto alla casa e i suoi coinquilini, all’altra parte è bene non estraniarsi, rimanere di supporto e trovare dei momenti da condividere. Semplicemente un film in tv, la cena tutti a tavola, una partita a carte oppure una storia prima della nanna se avete dei figli e perché no provate ad istituire la “riunione di famiglia” costruite una corona di carta per ciascun partecipante e all’orario stabilito trovati in sala seduti per terra per elencare tutte le attività della giornata successiva, suddividendo i compiti a ciascuno.
Potrà sembrare una perdita di tempo tra le varie attività lavorative, ma ragionate sul fatto che l’investimento di tempo può giovare a ristabilire gli animi sereni e far capire a tutti quali sono i luoghi e i tempi di condivisione al contrario dei momenti in cui ciascuno è chiamato a gestire il proprio tempo in autonomia (anche i più piccoli a partire dagli 8 mesi).
7 – Curatevi di voi stessi: alzatevi, fate colazione e preparatevi come se fosse il weekend. Non dico di certo di mettersi in giacca e cravatta, ma non rimanete in pigiama per voi, ma anche per il vostro partner. Un abbigliamento comodo da casa, ma che non risulti sciatto, vi aiuterà a non perdere autostima.
8 – Mantenete la socialità verso l’esterno: come per i momenti di autonomia durante la giornata sarebbe utile continuare ad avere un contatto diretto con la realtà. Lasciate che voi e i vostri figli possano fare videochiamate ad amici e parenti. Usate questo spazio personale per parlare di altro che non sia solo la situazione attuale.
9- Sesso e amanti: lui, lei, l’altro, l’altra. E alla fine arriviamo a NOI.
Le crisi di coppia hanno spesso un nome, quello dell’amante, ma in questo momento in cui le vacanze di Natale sono state prolungate tanto da non rendere più disponibile il rapporto con l’amante, può succedere di sentirsi persi, proprio per avere perduto la persona che si era con l’altra persona.
Un esercizio utile può essere quello di provare ad essere con il partner ufficiale la persona diversa, “l’altro sé” che si propone abitualmente all’amante. C’è chi con il marito non condivide nemmeno il bagnoschiuma. Provate a fare un bagno insieme. Forse la crisi deriva anche dal fatto che con al vostro partner dedicate la parte peggiore di voi stessi. “A volte fingere di essere felici può rendere felici”.
10 – Chiedere aiuto in condizioni di bisogno se siamo in difficoltà dal punto di vista psicologico. Io stesso propongo terapie online ancor prima dell’arrivo del Covid-19 ed ora ho aperto questa possibilità alla terapia di coppia.